Guida alla scelta dello zaino da montagna

di Antonio D'Albore

La scelta di uno zaino da montagna è cosa tutt'altro che facile e muoversi nella giungla di proposte degli ultimi anni è davvero una impresa non facile.
Partiamo, in questo caso, dalla dalla capienza e distinguiamo:

Uomo:

alpinismo extraeuropeo: 80-110 lt.

trekking di più giorni con tenda e fornelli: 70-90 lt.

trekking di più giorni senza tenda e fornelli: 55-70 lt.

ascensioni rapide con base in rifugio: 30-40 lt.


Donna:

alpinismo extraeuropeo: 65-80 lt.

trekking di più giorni con tenda e fornelli: 55-65 lt.

trekking di più giorni senza tenda e fornelli: 55-60 lt.

ascensioni rapide con base in rifugio: 25-35 lt.


Il mercato offre una gamma così ampia di capacità (25, 30, 35, 50, 55, 60, 65, 70, 75, 80, 90, 110) che si può scegliere proprio quello che ci occorre.
Consiglio uno zaino comunque un tantino più capiente del minimo necessario per non essere costretti a difficili e lunghe operazioni di compressione non sempre possibili.
Proprio a riguardo della compressione del contenuto dello zaino consiglio la compressione dell'abbigliamento che tipicamente occupa molto volume, la maggior parte costituita da aria.
Il modo migliore per ridurre al minimo l'aria è riporre, rigorosamente alla rinfusa, non piegare nulla, tutto l'abbigliamento ed i ricambi in un sacchetto di compressione, meglio conosciuto come Stuff Sack.
Una volta riempito, si tira il laccetto che viene chiuso con un Tanka, ci si siede sopra e si fanno un paio di balzelli.
Poi si tirano le 4 cinghie di compressione e contemporaneamente si fanno altri balzelli per aumentare la compressione.
Lo stesso sistema è naturalmente utilizzabile anche per i sacchiletto.
Sacchetti di compressione ve ne sono in commercio di diverse case, quelli della Lowe Alpine e The North Face sono indubbiamente tra i migliori.
Se il fattore impermeabilità è predominante l'unica scelta ricade allora sui sacchi stagni Ortlieb oppure Cascade Design.

1. Dorso
Questo può essere fisso o mobile. I secondi permettono di regolare la distanza cinghia ventrale-attacco degli spallacci e costituiscono quasi il 90% dei prodotti in commercio.
La motivazione è chiara: uno stesso zaino può essere adattato ad un notevole numero di persone, indipendetemente dalla loro altezza.
A mio parere sono meno stabili degli zaini a dorso fisso e sono soggetti a maggiori rotture.
Per contro gli zaini a dorso fisso, hanno gli spallacci ad una altezza fissa rispetto alla cinghia ventrale e sono prodotti solo da un ristrettissimo numero di case.
Sono generalmente molto più costosi dei precedenti ma offrono una elevata stabilità del carico ed un peso totale minore.
Sono anche più robusti in quanto non ci sono parti meccaniche in movimento o da regolare. Anche in questo caso vale la regola: "quello che non c'è non si può rompere".

La maggior parte degli zaini a dorso fisso o mobile, possiedono, al loro interno delle stecche in lega di alluminio che, dietro apposita modellazione, permettono al dorso dello zaino di seguire la curva naturale della schiena.



2. Chinghia ventrale.
Deve essere ben imbottita, con una consistenza corposa, tendente al duro.
Deve possedere una zona di generose dimensioni che possa poggiare sulle anche, al fine di scaricare il peso sul bacino, sgravando le spalle dal carico.
E' questa una delle parti dello zaino spesso sottovalutata ma che aiuta parecchio ad alleviare le fatiche ed i dolori di schiena.
La cinghia ventrale viene chiusa da una fibbia, in materiale plastico, che deve essere grande e facilmente slacciabile.

3. Bastino.
Il bastino è l'anima dello zaino e determina la rigidità della struttura.
Questo, che può essere in lega di alluminio (tipo T7075 o simile) o in materiale plastico, deve essere interno, inglobato nel tessuto.
Deve essere possibile l'asportazione (tipi in alluminio) per la regolazione o la sostituzione.
Le forme del bastino sono diverse, ad X, a T, ad H, solo per citarne alcune.
Le case più prestigiose, in genere, fanno progettare questa parte a cliniche ortopediche o centri specializzati.

4. Tessuto.
La Cordura della DuPont è tra i materiali più utilizzati dall'industria dello zaino da montagna negli ultimi anni.
Nuovi è leggeri materiali sono comunque alla ribalta, basati su fibre di nylon con rifinitura ripstop che promettono delle performance simili alla Cordura con un peso molto minore.
Personalmente non sono molto d'accordo con questa cosa, non penso sia possibile paragonare un tozzo e anche pesante tessuto in cordura con i leggerissimi e esili tessuti in ripstop.
Si, è vero, sono molto più leggeri, rimane una questione di scelte. Se vuoi uno zaino leggero devi anche aspettarti che si possa bucare, cosa decisamente impensabile per uno zaino ad esempio Berghaus di qualche anno fa.

5.Tasche esterne.
Varie filosofie sono emerse negli ultimi anni su questo argomento di discordia.
Personalmente ne consiglio di piccole ed a scomparsa (Wand). In ogni caso tieni presente che, più grandi sono le tasche esterne, minore è la stabilità del carico.
Questo perchè allontaniamo il baricentro dello zaino verso l'esterno e di conseguenza il nostro corpo è costretto ad assumere posizioni innaturali per rimettere il baricentro del sistema uomo-zaino in posizione di equilibrio.
Sono comunque da evitare assolutamente zaini con tascone centrale come alcuni Invicta di qualche anno fa.

6. Scompartimenti
Uno zaino della capacità di 60 lt per uso in montagna dovrebbe essere dotato di:
2 scompartimenti interni separati da un cordino con tanka. Questo è utile per separare il contenuto. In genere nella parte inferiore si mette il saccoletto e la ferramenta per arrampicata, nella parte superiore tutto il resto.
Una tasca superiore fa sempre comodo ed è presente nella quasi totalità dei modelli.

7. cinghie di compressione.
Per quanto sottovalutate sono, a mio avviso, la prima cosa che bisogna guardare in uno zaino prima di acquistarlo.
Le chinghie di compressione possono essere verticali e/o orizzontali. Gli zaini di qualità le hanno entrambe.
Sono costituite da fettucce che corrono intorno allo zaino chiuse da fibbie e da regolatori in plastica che permettono la compressione ottimale del contenuto.
Vale comunqua la regola Zaino compresso = zaino stabile = meno fatica.

Nelle illustrazioni, qui di seguito vediamo il principio di funzionamento del sistema Crosswbow della Lowe Alpine.

L'arco elastico, inglobato nel tessuto dello zaino (Fig.1), scarica una parte del peso dello zaino, in direzione della cinghia ventrale. Appositi tiranti permettono di comprimere il contenuto dello zaino (Fig.2) aumentando notevolmente la stabilità (Fig.3).

Fig.1

Fig.2

Fig.3


Uno dei moderni sistemi che permette di aumentare la compressione dello zaino è il Crossbow sviluppato dalla Lowe Alpine.

8. fibbie portaattrezzi e taschine esterne aperte
Sono sempre presenti ma accertati che siano sufficienti per quello che ti può servire: sci, piccozze, bastoncini, paleria tenda, corpo morto, sonda, ramponi...

Alcuni zaini sono dotati di patte esterne porta-attrezzi. Queste, spesso dotate di robusti lacci elastici o fibbie di regolazione e chiusura, sono utili soprattutto in condizioni invernali in cui c'è bisogno di pala, sonda o di un posto sicuro ove riporre ramponi bagnati. (in figura l'Off Limits 40 e l'HeadWall 40 della Lowe Alpine). In questo caso accertati che la patta sia di robusto materiale e la parte a contatto con gli attrezzi sia gommata o comunque resistente alle sollecitazioni imposte dalle punte dei ramponi o dagli spigoli della pala.



9. Cerniere

Devono essere di generose dimensioni, in modo da essere facilmente apribili col freddo, con i guanti o i sovraguanti, non devono permettere il passaggio della neve e devono essere dotate di patte di tessuto che le coprano. Nella parte superiore o comunque nella parti più esposte agli agenti atmosferici devo essere copribili con tessuto e velcro.

La cerniera dello scompartimento inferiore che è quella soggetta a maggior stress meccanico deve essere a denti grandi, sovradimensionata rispetto a tutte le altre. La maggior parte delle aziende utilizza cerniere YKK.


9. La scelta
Per quanto riguarda le marche il mio consiglio non può essere che Lowe Alpine, Karrimor, The North Face, Berghaus e Mammuth.

Tra le altre case degne di nota non posso tralasciare Arc'Teryx, Deuter, Jack Wolfskin, Gregory, Millet, Modan.


E' difficile se non impossibile stabilire l'esatto ordine di qualità.
Sappi però che le prima 5 Aziende hanno praticamente "inventato" e reinventato lo zaino negli ultimi anni e sono leader indiscusse nel panorama internazionale.
Se cerchi uno zaino a dorso fisso la scelta è certamente sulla linea Cyclops di Berghaus, anche se sono sempre meno i punti vendita nei quali puoi trovare questi articoli a causa dell'elevato investimento cui il negoziante è sottoposto.
In quanto a tecnicità ed innovazione tecnologica Karrimor e Lowe Alpine si contendono un duro primo posto. E' davvero difficile dire chi delle due faccia zaini migliori.

Un ultimo consiglio va alle donne: se lo zaino che state per acquisare è di dimensioni superiori ai 55 litri, consiglio vivamente di acuistarne uno specifico femminile. Questi sono dotati di dorso ridotto, cinghia ventrale più stretta e piccola, spallacci sagomati per le spalle femminili e che non creano fastidi al seno, insomma appositamente progettati per essere conformi all'anatomia femminile. Per zaini di piccola dimensione e quindi per carichi ridotti tali differenze sono ignorabili.


Come vedi la scelta di uno zaino è cosa tutt'altro che facile e la scelta va fatta soprattutto in base all'utilizzo che se ne vuole fare.
Per me lo zaino è uno "strumento" per andare in montagna ed il costo, se possibile, deve andare in secondo piano.

Berghaus: http://www.berghaus.com

Ferrino: http://www.ferrino.it

Jack Wolfskin: http://www.wolfskin.de

Lowe Alpine: http://www.lowealpine.com

Salewa: http://www.salewa.it

Lowe Alpine Crossbow Alpamayo 65+10

Jack Wolfskin Renegate 70


Data ultimo aggiornamento: 09/04/1999

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